Modifiche Olympia Cremina
di Claudio Santoro, Simone ForgiaOlympia Cremina C67 completamente disassemblata, render di Thibault Dussex
Una delle macchine che da decenni gode di una fama leggendaria è sicuramente la Olympia Cremina. Questa macchina prodotta in Svizzera, ha da sempre affascinato e fatto innamorare migliaia di appassionati di macchine a leva di tutto il mondo probabilmente per via di tre sue peculiarità: la sua capacità in presenza delle giuste condizioni di estrarre degli espressi di altissimo livello; la qualità costruttiva eccelsa e quella sua aria spartana che estromette qualsiasi cosa non ritenuta essenziale.
Quest’ultimo punto però potrebbe essere alquanto controverso in quanto è probabilmente anche l’aspetto che ha spinto molti utenti a sognare migliorie talvolta non di poco conto.
La Cremina come noi la conosciamo oggi ben si distingue dal primo modello che aveva invece le stesse sembianze di una La Pavoni Europiccola ed è stata concepita circa nel 1967. Negli anni, Olympia ha apportato mano a mano delle modifiche volte a migliorare il proprio prodotto così come ne ha addirittura aumentato la qualità costruttiva. Tra queste modifiche apportate negli anni, sicuramente meritano attenzione la caldaia più grande e costruita in acciaio inox, il telaio non più in ferro ma in acciaio inox, il gruppo erogatore di ottone prodotto senza uso di piombo, l'adozione di un manometro per tenere d'occhio la pressione della caldaia e altri dettagli interni.
Nonostante le numerose migliorie apportate dalla fabbrica, come detto in precedenza appassionati di caffè e macchine a leva di tutto il mondo hanno comunque apportato e condiviso modifiche volte a semplificare o facilitare l'usabilità della macchina o addirittura a migliorarne le prestazioni. Questo articolo rappresenta un tentativo di raggruppare in un unico documento tutte quelle modifiche ritenute più interessanti.
Guarnizione in teflon "spezzacalore"
Una delle modifiche più in voga sulla classica Cremina ‘67 ma già implementata di fabbrica nei modelli attualmente in produzione è sicuramente l'adozione di una guarnizione di teflon spessa 1,5 / 2 mm posta tra gruppo erogatore e caldaia. Questa guarnizione, riutilizzabile anche dopo varie manutenzioni, permette al gruppo erogatore di non essere a diretto contatto con la caldaia bollente consentendo quindi un minore surriscaldamento per conduzione soprattutto quando si eseguono più estrazioni di fila.
Costruire questa guarnizione anche in casa è estremamente semplice: utilizzando delle normali forbici ed una pinza fustellatrice per cinture, basta infatti ritagliare un foglio di teflon a misura della base di attacco del gruppo erogatore, per ovviare poi al maggiore spessore dato dalla guarnizione introdotta, si dovrà fissare il gruppo utilizzando 4 viti brugola di una lunghezza di circa 1,5 / 2 mm maggiore di quelli già presenti sulla macchina ed il gioco è fatto.
Manometro pressione caldaia
Anche questa è una peculiarità già presente nella Cremina attualmente in produzione ma invece assente sulla C67 e sicuramente ha una primaria utilità diagnostica: poter vedere l’effettiva pressione nella caldaia e se non fosse quella attesa, allora sappiamo di avere un problema elettrico o banalmente al pressostato che potrebbe essere bloccato oppure starato.
Una funzionalità secondaria di questa modifica è anche la possibilità di poter effettuare estrazioni utilizzando diverse temperature e pressioni dell'acqua in caldaia; sappiamo infatti che la pressione all’interno della caldaia è in funzione diretta della temperatura dell’acqua e del vapore al suo interno. Al variare della pressione, possiamo quindi sperimentare come la capacità di montare il latte e il sapore della bevanda estratta vengano influenzati da questo cambiamento.
La prima persona di cui siamo a conoscenza che abbia implementato questa modifica su di una Cremina C67 è Sonny Lowe. Per realizzare ciò, Sonny ha forato il pannello frontale per porci un manometro e lo ha collegato al pressostato con l’aiuto di un tubo flessibile ed un raccordo a T. Il risultato finale è un manometro posto nell’angolo in basso a sinistra molto elegante e pratico. Merita inoltre menzione la disponibilità sul mercato di manometri che incorporano anche un termometro mostrando quindi in modo diretto sia la pressione che la temperatura.
Valvola di sicurezza anti-vuoto
Anche questa, come le precedenti, è una modifica già presente nella Cremina attualmente in produzione ed è stata intelligentemente inserita nel tappo caldaia. Le vecchie Cremina ‘67 invece, non hanno la valvola anti-vuoto e di conseguenza si possono verificare due fenomeni distinti rispettivamente all'accensione ed allo spegnimento della macchina. In particolare durante l'accensione, a causa dell'aria presente nella caldaia si verifica il fenomeno della falsa pressione: all’innalzarsi della temperatura infatti, il volume dell'aria aumenta maggiormente rispetto a quello dell'acqua facendo quindi "credere" al pressostato che l'acqua ha raggiunto la pressione da noi voluta quando invece non è il caso. È dunque necessario aprire il rubinetto vapore per far spurgare l'aria presente così da avere solo acqua e vapore acqueo all’interno e portarli quindi alla reale pressione desiderata. Il secondo problema è quello della leva che, una volta spenta la macchina, viene sollevata a causa del raffreddamento e conseguente pressione negativa che si crea nella caldaia. Alcuni appassionati hanno montato una valvola anti-vuoto in corrispondenza della vecchia valvola di sicurezza, altri come Laka Arriz Kol, hanno invece montato una valvola anti-vuoto sfruttando la boccola presente in corrispondenza del rubinetto vapore all'interno della macchina. In aggiunta per i più premuniti, lo scarico della valvola anti-vuoto (dal quale a volte schizzano piccole goccioline di acqua durante la fase di riscaldamento della macchina), può essere connesso con un tubicino che porta la condensa all’esterno dalla macchina, per esempio attraverso la griglia in basso. Altri, come nel nostro caso, hanno deciso di sostituire il tappo della caldaia con il tappo della Cremina attualmente in produzione che monta già al suo interno sia la valvola anti-vuoto che quella di sicurezza.
Braccetto vapore con testina a un foro
Da quando la latte art si è diffusa anche in ambito domestico, sempre più utilizzatori di Cremina si cimentano in questa tecnica. Montare il latte con la consistenza giusta per ottenere una micro-schiuma utilizzando il braccetto con testina a 3 o 4 fori della Cremina non è semplicissimo. La Cremina C67 tra l'altro, monta di serie un braccetto vapore con testina saldata, il che rende impossibile sostituire solo quest’ultima come è invece possibile sui modelli attualmente in produzione. Tutto ciò ha spinto molti utenti di Cremina ‘67 a cambiare tutto il braccetto vapore in modo da poterci montare una testina a foro singolo.
Coibentazione della caldaia
È risaputo che le Cremina ‘67 prodotte fino a circa il 1982 avessero la caldaia coibentata con amianto. Chi ha comprato una Cremina prodotta fino a quel periodo avrà sicuramente affrontato questo problema dato che l'amianto tende col tempo a sfaldarsi ed è altamente cancerogeno. Da parte nostra consigliamo quindi ampiamente la rimozione di questa isolazione (possibilmente rivolgendosi ad aziende specializzate) e rifare una nuova coibentazione con materiali moderni che sono sicuri e facilmente acquistabili. La coibentazione è sicuramente utile per un maggiore risparmio energetico ed allo stesso tempo è anche utile per surriscaldare di meno tutti i componenti che sono all'interno della macchina, allungando inoltre i tempi di pausa tra una accensione e l’altra del pressostato.
Pressure Profiling Kit e Smart Espresso Profiler
Come già spiegato nell'articolo "Modifiche La Pavoni” nella sezione sul Pressure Profiling Kit (PPK), con l'avvento del movimento chiamato "Third Wave Coffee" poter monitorare e controllare la curva di pressione durante l'estrazione è una funzionalità diventata particolarmente utile ed interessante. Al momento di scrittura di questo articolo, per la Cremina esistono sul mercato tre kit che permettono di montare un manometro sul gruppo erogatore e tutti sono sviluppati e venduti da Gábor Laczkó (titolare di Naked Portafilter). Il primo ha un impatto estetico minimo ed è piuttosto in linea con il resto della macchina; il secondo invece, chiamato SEP (Smart Espresso Profiler) è digitale ed esteticamente più ingombrante ma offre delle funzionalità aggiuntive. Quest’ultimo permette infatti di registrare il profilo di pressione con un’app e consentire quindi successivamente all’utente la possibilità di provare ad imitare tale profilo o quello creato da altre persone con lo stesso dispositivo oltre che a permettere anche di analizzare l’estrazione in un secondo momento. Infine il terzo, è una versione ibrida che combina l’analogico con il digitale come visibile nella foto di seguito.
Pressure Profiling Kit ibrido con manometro analogico e SEP
Termometro per gruppo erogatore
Al fine di poter effettuare delle estrazioni ripetibili, un termometro con sonda sul gruppo erogatore è essenziale. Con una spesa minima è possibile acquistare un termometro LCD e in questo modo sarà semplice poter effettuare estrazioni mirate con specifiche temperature. Sulle macchine come la Olympia Cremina infatti, l’acqua che proviene dalla caldaia è ad una temperatura molto maggiore di quella necessaria per il caffè e quindi la temperatura finale viene determinata da quanto l’acqua si raffredda una volta a contatto con il gruppo erogatore. Con questa modifica sarà quindi anche possibile gestire con facilità più estrazioni di seguito, basta ricordare che la temperatura misurata dal termometro sarà quella del gruppo e non dell’acqua in sé e dovrà quindi essere più bassa. Con un po’ di prove ed esperienza si potrà quindi capire a che temperatura mantenere il gruppo per ottenere determinati risultati in tazza.
Luce per vetro livello e termometro digitale con sonda nascosta
Quando la mattina alle prime luci dell’alba ci si reca nella cucina per accendere la Cremina, poter verificare il livello dell'acqua nella caldaia non è sempre semplice in quanto non è ben visibile senza una buona luce. Per ovviare a questo problema, sempre Sonny Lowe ha avuto l'idea di posizionare all'interno della propria Cremina ‘67 una luce LED che illuminasse il vetro livello. In questo modo, anche in una stanza totalmente buia, il livello dell'acqua è facilmente leggibile. Ciò che è davvero ingegnosa è però la realizzazione di questa modifica e la successiva evoluzione che ha avuto con l’aggiunta di un termometro LCD nascosto al suo interno. Vediamo di entrare nel dettaglio.
All'interno della macchina Sonny ha posizionato un minuscolo trasformatore che in entrata prende la corrente alternata di linea (funziona sia con 120V che con 240V) ed in uscita restituisce 12V utilizzati per alimentare il LED. Il trasformatore può essere collegato in due diversi modi: il primo è quello che accende la luce quando si accende la macchina; mentre il secondo è che accende la luce non appena si infila la spina nella presa. L’evoluzione di questo progetto è stata poi l'aggiunta di un termometro LCD alimentato a 12V dallo stesso trasformatore che fornisce corrente alla luce LED e con la sonda fatta passare dall'interno della macchina fino al gruppo erogatore tramite il solco presente attorno la flangia di quest’ultimo. La cosa interessante è che in questo modo, l'estetica della macchina non viene minimamente lesa in quanto non ci sono fili penzolanti attorno al gruppo ma tutto il lavoro è svolto discretamente “dietro le quinte” senza nemmeno necessitare più delle batterie. Per poterlo realizzare, sia il filo che la sonda del termometro utilizzati sono sottilissimi in modo da garantire il passaggio da una fessura molto stretta e l'applicazione della sonda sul gruppo erogatore avviene in un punto piccolo e nascosto.
Kit luce vetro livello con termometro
Pressostato con vite di regolazione in alto
Questa modifica l’abbiamo vista per la prima volta in un vecchio post sul blog Londinium e si tratta di riposizionare il pressostato di nuova generazione presente ormai su molte Cremina, con la vite di regolazione rivolta verso l’alto invece che laterale. Questa modifica può anche venire applicata sui vecchi modelli nel caso si sostituisca il pressostato con uno moderno e i vantaggi del riposizionamento saranno principalmente due:
- il primo è che ponendolo con la vite di regolazione verso l’alto, per modificare la pressione di funzionamento della caldaia sarà sufficiente rimuovere il coperchio presente sulla sommità della macchina, svitando il bullone sotto il tappo caldaia e con un cacciavite si potrà quindi agire agevolmente sulla vite di regolazione senza dover smontare i pannelli laterali;
- il secondo è che in questo modo, sarà più improbabile che depositi di calcare lo possano otturare nel caso si abbia acqua molto dura e non si effettuino decalcificazioni frequenti.
Per implementare questa modifica sono necessari un raccordo ad U per collegare il pressostato e dei cavi elettrici leggermente più lunghi e resistenti al calore.
Griglia con bilancia integrata
Per le persone a cui piace sperimentare, è sicuramente utile poter conoscere e monitorare parametri quali i grammi di caffè utilizzati, il tempo di preinfusione, la durata dell’estrazione e i grammi totali di bevanda in uscita. A questo scopo, negli ultimi anni hanno preso nettamente piede le bilance cosiddette "Smart" come ad esempio la ben nota tra gli appassionati Acaia Lunar. Seguendo ciò che da molti anni viene fatto per le Marzocco Linea Mini, chiedemmo a BPlus (grazie a Martin Boleš per averla disegnata) se fosse possibile valutare la realizzazione di una griglia forata che consentisse di inserirci una Acaia Lunar. Avendo una bilancia sempre disponibile sotto il gruppo erogatore diventa quindi possibile monitorare tutti gli aspetti sopra menzionati senza però ridurre lo spazio in altezza tra griglia e portafiltro che, nel caso si utilizzi quello con uno o due beccucci, diventa ancora inferiore. Inoltre questa integrazione permette di avere un oggetto in meno sul piano della cucina.
Spessori in nylon per la forcella della leva
Soprattutto su alcune macchine molto vecchie, può succedere di riscontrare un eccessivo gioco laterale della forcella della leva; nulla che impedisca il corretto funzionamento della macchina ma sicuramente un qualcosa che ne rende l’utilizzo della stessa meno piacevole. A tal proposito, diversi utenti hanno ottemperato a questo problema impiegando delle rondelle di nylon (così da non graffiare alcuna parte metallica-cromata) da inserire nel perno collegato alla forcella. Queste rondelle sono disponibili in diverse misure e, con della cartavetrata è anche semplice assottigliarle a misura.
Personalizzazioni estetiche
Oltre alle modifiche volte ad apportare o migliorare le funzionalità, alcuni utenti decidono di modificare la propria Cremina vintage o addirittura di nuova produzione da un punto puramente estetico. Queste macchine diventano a tutti gli effetti dei complementi d'arredo unici e magari in tinta con il resto dell'arredamento che le circonda. C’è chi sostituisce le manopole in plastica-bachelite con esemplari in legno tornito o di materiali di riciclo ottenuti per esempio da tavole da skateboard; altri sostituiscono il cavo di alimentazione in plastica con cavi elettrici ricoperti da tessuto in diversi colori; altri ancora verniciano le parti metalliche con colori ricercati ed a volte modificano anche il colore delle parti originariamente cromate. Infine c’è chi anche chi “semplicemente” si diverte a sperimentare varie combinazioni di colori, materiali e trame con dei render fatti al computer. Potete vedere alcuni esempi più in basso.
Conclusioni
Come abbiamo potuto osservare, non poche sono le personalizzazioni / modifiche apportate a questa macchina. Sicuramente non tutte sono necessarie o raccomandate, alcune come per esempio la luce vetro livello con sonda termometro nascosta sono addirittura dei progetti veri e propri ancora in via di perfezionamento, ma sicuramente molto dipende anche da ciò che l’utente desidera. Per esempio, un vero appassionato al mondo del caffè e a tutti i suoi tecnicismi non potrà fare a meno di installare un termometro o addirittura un kit per monitorare la pressione mentre per chi è più attento all’esperienza potrebbe propendere maggiormente a delle modifiche estetiche o dei materiali come la sostituzione dei manici esemplari in legno. In conclusione, per chi volesse effettuare delle modifiche alla propria macchina deve sicuramente capire innanzitutto quali sono le proprie priorità e necessità, si rischierebbe altrimenti di impiegare tempo e risorse senza ricavarne dei vantaggi reali.
Ora rivolgiamo la parola a voi; avete già effettuato alcune delle modifiche qui sopra discusse? Oppure avete altre modifiche da suggerire che non abbiamo menzionato? Fatecelo sapere nei commenti, saremo lieti di sapere le vostre opinioni!
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