Benvenuti nella giungla

di Claudio Santoro, Simone Forgia
La Pavoni Europiccola, Elektra Micro Casa a Leva, Olympia Cremina SL, FEAR La Peppina, Strietman CT2, Bezzera Strega, Flair Pro 2

Quando ci si approccia al mondo delle macchine per espresso a leva, la scelta del modello ideale non è quasi mai semplice. Sul mercato sono presenti molte alternative valide e le variabili da tenere in considerazione sono davvero tante. Soprattutto nella categoria domestica, si potrebbe pensare che tutti i modelli sono molto simili e che si differenziano soprattutto per fattori estetici; tuttavia, come vedremo in questa guida all’acquisto, possono avere principi di funzionamento anche molto diversi.

Per dare evidenza di quanto detto, prendiamo ad esempio le seguenti tre macchine: Strietman CT2, La Pavoni Europiccola e Faema Faemina. Innanzitutto la Strietman e la Pavoni sono due leve dirette, ovvero il caffè viene erogato a fronte della pressione che l’utente esercita direttamente sulla leva, mentre la Faemina è una leva a molla, quindi l’utente precarica la molla abbassando la leva ed il caffè viene “automaticamente” erogato grazie alla spinta esercitata da essa sul pistone.

Un altro punto da considerare è la posizione del gruppo erogatore rispetto alla caldaia. La Faemina e la Strietman hanno il gruppo erogatore sotto la caldaia, quindi per caricare l’acqua nella camera di estrazione sfruttano prevalentemente la forza di gravità; al contrario la Pavoni, avendo il gruppo posizionato in alto ha bisogno di lavorare ad una pressione (e quindi temperatura) maggiore per "spingere" l’acqua dal fondo della caldaia lungo la cannuccia di pescaggio per arrivare infine al gruppo erogatore.

Le differenze però non finiscono qui, perché per esempio anche il tipo di pre-infusione è diverso: nella Strietman infatti quando si solleva la leva per caricare l’acqua necessaria all'estrazione, tutta l’aria presente nel gruppo fuoriesce permettendo quindi un’infusione con sola acqua. Nella Faemina e nella Pavoni invece, insieme all’acqua bollente c’è anche una percentuale d’aria che viene risucchiata. 

Come avrete potuto capire, il mercato delle macchine a leva può quindi sembrare una vera e propria giungla. Per districarsi in questo marasma è quindi innanzitutto indispensabile essere a conoscenza di quali sono le variabili che caratterizzano ogni modello, poiché solo in questo modo si potrà poi avere una visione d’insieme. Partiamo quindi dai tipi di leva di cui ne esistono principalmente di due tipi: diretta e a molla, quest’ultime si possono poi ulteriormente differenziare tra domestiche e prosumer.

  • Leva diretta: come menzionato in precedenza, il caffè è erogato in relazione alla pressione esercitata dall’operatore direttamente sulla leva. Fanno parte di questa categoria: La Pavoni Europiccola e Professional, Olympia Cremina, Strietman (CT1, CT2 ed ES3), Flair Espresso (nei vari modelli), Baby Faemina, Cafelat Robot, Rok Presso, etc.

  • Leva a molla domestica: il caffè viene estratto a fronte della spinta esercitata dalla molla (precedentemente caricata abbassando la leva) sul pistone. Fanno parte di questa categoria: Faema Faemina, Elektra Microcasa a leva, Olympia Club e Cremina SL, Pontevecchio Export, FE-AR La Peppina, etc.

  • Leva a molla prosumer: stesso principio delle macchine a leva a molla domestiche ma con gruppi erogatori più massicci capaci di garantire una maggiore stabilità termica, serbatoi delle caldaie più grandi ed una molla più potente in grado di permettere estrazioni anche a più di 9 bar. Alcune macchine in questa categoria sono: Bezzera Strega, Londinium (nei vari modelli), Profitec Pro800, La Marzocco Leva, Izzo Alex, Quickmill Veloce, La Pavoni Pub Leva, etc.

Per quanto riguarda i tipi di caldaia, possiamo distinguere tre versioni: senza caldaia, a caldaia aperta e a caldaia chiusa.

  • Senza caldaia: si tratta di macchine a leva che non hanno in dotazione una loro resistenza in grado di scaldare l’acqua. Ne sono un esempio le Flair, il Cafelat Robot, la Baby Faemina e il Rok Presso. Il loro metodo di impiego è semplicissimo: si scalda l’acqua con un bollitore esterno come si fa normalmente per preparare un tè, non appena l'acqua smette di bollire la si versa nel portafiltro e si procede all’estrazione dell’espresso.

  • Caldaia aperta: Strietman, Arrarex Caravel. Si tratta di macchine che non hanno una caldaia chiusa ed in pressione ma sostanzialmente è come se fosse una pentola senza coperchio in cui viene fatta scaldare l’acqua necessaria per preparare l’espresso. Tale caratteristica, rende questa categoria di macchine molto stabili dal punto di vista della temperatura.

  • Caldaia chiusa: per esclusione sono tutte le macchine che non rientrano nella categoria “senza caldaia” e “a caldaia aperta”. Solitamente sono le macchine preferite quando oltre ad estrarre espressi si vuole anche preparare cappuccini o in generale bevande per la cui preparazione è necessario il braccetto vaporizzatore.

Nell’ottica di schematizzare le esigenze e quindi relative caratteristiche delle macchine scelte, vi sono poi le seguenti domande che bisognerebbe porsi prima di acquistare una macchina a leva.

Quanti caffè consecutivi si vogliono fare generalmente? Quanto si è disposti ad aspettare prima che la macchina raggiunga la sua temperatura di funzionamento a regime? 

Il numero di caffè eseguiti in successione è uno dei paletti più determinanti nella scelta di una macchina a leva. Ovviamente in questa disamina non vanno considerati i giorni in cui un utente eccezionalmente si può trovare a dover fare più caffè del solito perché magari ha ospiti. Se giornalmente ci si trova a fare regolarmente più di 2-3 caffè/cappuccini di fila, la scelta di una macchina a leva prosumer è quasi d'obbligo. Le leve per uso domestico infatti, data la ridotta dimensione del gruppo erogatore, iniziano a soffrire di surriscaldamento mediamente dopo il terzo caffè.

Se si vuole quindi considerare una macchina a leva prosumer, bisogna però tenere in conto che generalmente il tempo di riscaldamento della macchina è di circa 40 minuti, e questo, sebbene sia un aspetto aggirabile con una cosiddetta smart-plug (presa intelligente), non può essere sottovalutato da un punto di vista dei consumi energetici notevolmente maggiori (circa 2000W per 40 minuti).

Si vogliono fare solo dei caffè oppure anche dei cappuccini? Se si tratta di soli caffè, è comunque necessaria la disponibilità di vapore oppure no?

Se oltre a preparare dei caffè si ha anche la necessità di disporre di un braccetto vapore per scaldare tazze o altro, macchine a caldaia aperta o senza caldaia sono da considerare solo se si vuole aggiungere al proprio set da caffè un vaporizzatore dedicato tipo Bellman; altrimenti sono da escludere.

Si vuole usare questa macchina in viaggio oppure no? 

In caso affermativo, le macchine senza caldaia sono sicuramente le più indicate in quanto questa loro particolarità le rende molto piccole e leggere. Con questo tipo di macchine normalmente non bisogna nemmeno portarsi il bollitore siccome nella maggior parte degli hotel è già presente. Inoltre in alcuni casi, come per esempio con la Flair, è già in dotazione una comoda valigetta per il trasporto. Il macina caffè manuale è d’obbligo.

Quanto spazio si ha a disposizione sul piano della cucina?

A volte si desidera anche solo per gusti estetici (amore a prima vista) una macchina prosumer di grosse dimensioni, tuttavia non sempre c’è la disponibilità di spazio sufficiente ad ospitarla sul piano di una cucina domestica. Inoltre, soprattutto per le macchine con leva a molla la cui posizione a riposo è con la leva verso l’alto, c’è da considerare anche lo spazio in altezza.

Oltre ai motivi di spazio tecnici, anche da un punto di vista estetico per una macchina prosumer è necessario un certo agio in modo da rendere il tutto piacevole anche da guardare. A volte si vedono grosse macchine che sporgono da minuscoli piani della cucina che non rendono merito alla bellezza della macchina.

Si dispone di una linea dell’acqua per alimentare direttamente la caldaia della macchina?

Se si ha intenzione di acquistare una macchina prosumer, avere la disponibilità di allaccio ad una linea dell’acqua potrebbe risultare molto comodo. Questo tipo di macchine infatti consumano molta più acqua di quelle domestiche e avere una disponibilità di acqua “infinita” è un grande vantaggio da un punto di vista pratico dell’utilizzo quotidiano. Lo stesso va detto per lo scarico della vaschetta raccogli-goccia: se si ha la possibilità di allacciarsi allo scarico dell'acqua, non dover essere costretti ogni giorno a svuotarla può risultare, nella freneticità del quotidiano, un buon aiuto.

Si vuole avere la possibilità di cambiare il profilo di estrazione di ogni espresso?

Questo è un argomento davvero molto discusso. Diciamo subito che la prerogativa di un profilo di estrazione personalizzato appartiene più alle leve dirette che non alle leve a molla. Sulle macchine a leva con molla infatti è solitamente al massimo possibile decidere il picco di pressione durante l’estrazione. Per esempio, la Marzocco modello Leva, permette di regolare la compressione della molla all’interno del gruppo e di conseguenza la forza con cui essa spinge il pistone. La Bezzera Strega invece, ha all’interno del gruppo erogatore ben due molle le quali possono arrivare ad erogare fino a 11 bar di pressione, ma rimuovendone una è possibile ridurre la pressione a circa 8 bar. Al contrario, su alcune Londinium non è possibile decidere il picco massimo di pressione ma si può scegliere elettronicamente (per mezzo di una pompa) a quanti bar regolare la pre-infusione. 

Sulle macchine a leva diretta invece le cose sono molto diverse. È infatti l’operatore che, applicando più o meno forza sulla leva durante tutto il periodo dell’estrazione decide la cosiddetta curva di “profiling”. Per esempio può iniziare l’estrazione con una pressione di soli 1-2 bar nei primi 10 secondi ed arrivare solo successivamente a 9 bar nel momento di picco. Giocare con una leva diretta con uno specialty coffee per esempio è un vero piacere.

La manutenzione ordinaria e quella straordinaria la si fa in casa, oppure ci si deve affidare ad un centro assistenza?

Non molti considerano questo punto durante l’acquisto di una macchina a leva. È una questione di budget. Le macchine a leva senza caldaia per esempio necessitano di pochissima manutenzione e solitamente è facilmente praticabile senza avere delle conoscenze tecniche specifiche. Molto facili da manutenere anche le macchine a caldaia aperta, anche se richiedono un po’ più di attenzione rispetto alle precedenti.

Le macchine a caldaia chiusa invece, richiedono delle capacità tecniche superiori e spesso anche qualche attrezzo specifico. Molti utenti riescono comunque a farla da sé ma va detto che non è per tutti. Ancora leggermente più difficile è manutenere una leva a molla domestica.

Infine, le più difficili da manutenere sono sicuramente le macchine a leva prosumer. Anche solo una decalcificazione della caldaia non è una cosa alla portata di tutti. È importante al momento dell’acquisto di una macchina di questo tipo, essere consapevoli che prima o poi bisognerà effettuare una manutenzione ordinaria o straordinaria e se non si è in grado di farla da sé, bisognerà essere disposti a pagare il giusto compenso ad un centro assistenza. In aggiunta, spesso capita che non avendo un centro assistenza nelle proprie vicinanze, è necessario impacchettare la macchina e spedirla con conseguente possibilità di danni sia durante il viaggio di andata che di ritorno (oltre agli aggiunti costi di spedizione).

Si desidera una macchina vintage, oppure una macchina moderna?

Altro punto molto caldo: si assiste spesso a richieste di macchine da espresso a leva unicamente vintage. Le motivazioni (reali o presunte) di questa scelta sono, una migliore qualità costruttiva nelle macchine di una volta e l’aspetto nostalgico. Per citare un esempio, è difficile non rimanere affascinati dallo stile di una Faema Faemina: esteticamente molto bella e dal peso non indifferente di 12 kg. Oltre a questi due aspetti, la scelta di una macchina vintage arriva spesso anche per una questione di costi in quanto è abbastanza facile trovare delle ottime macchine vintage a prezzi accattivanti. Per questo tipo di modelli va però considerato che può essere difficile trovare pezzi di ricambio. 

Si dispone già di un macinacaffè? Qual è il budget disponibile? 

Per estrarre degli espressi buoni la sola macchina non è sufficiente. È necessario mettere in conto anche l’acquisto di un buon macinacaffè e spesso, quelli di qualità hanno anch’essi prezzi elevati. Sapere qual è il budget a disposizione è fondamentale per capire da subito fin dove ci si può spingere.

Come vedete, le domande (e quindi le variabili) da considerare nell’acquisto di una macchina a leva sono molte e, cosa che rende la scelta ancora più ardua, molte di queste variabili si influenzano a vicenda. Come se non bastasse, sono inoltre presenti molte modifiche realizzabili successivamente all’acquisto per risolvere delle problematiche di alcuni modelli e che quindi potrebbero farvi rivalutare modelli che magari avreste già scartato sin dall’inizio. Per aiutarvi in questa difficile decisione abbiamo perciò realizzato un diagramma riassuntivo delle principali variabili da considerare e una macchina a leva rappresentativa di ogni categoria, così che ognuno possa essere guidato in maniera intuitiva ad una possibile soluzione in base alle proprie necessità.

Guida all'acquisto di macchine per espresso a levaDiagramma macchine per espresso a leva