Recensione ACS Vesuvius Evo Leva
di Claudio Santoro, Simone ForgiaDopo decenni in cui si sono susseguiti quasi esclusivamente nuovi modelli di macchine da caffè a pompa, negli ultimi tempi molte aziende sul territorio internazionale hanno ricominciato a prendere in considerazione la produzione di macchine a leva sia di tipo diretto che a molla, professionali e per uso domestico. I punti di forza delle macchine a leva con gruppi erogatori professionali sono sicuramente la migliore stabilità termica, maggiore ripetibilità tra le varie estrazioni, maggiore velocità di erogazione di più caffè di fila, tutto questo a discapito però di tempi di riscaldamento notevolmente più lunghi, dimensioni più generose e manutenzioni più costose. Viceversa, macchine a leva domestiche offrono indubbiamente minore stabilità termica del gruppo ma anche un minore tempo di riscaldamento iniziale, dimensioni più contenute e costi minori di manutenzione. Tutto questo però inizia a vacillare dal momento in cui si affaccia sul mercato la nuova macchina prodotta da Advanced Coffee Solution (ACS) modello “Vesuvius Evo Leva” con gruppo e prestazioni professionali, ma tempi di riscaldamento rapidissimi e dimensioni non piccolissime ma nemmeno esagerate.
ACS è un’azienda italiana appartenente alla M & V s.r.l., marchio attivo da generazioni nel campo delle macchine per uso alimentare e che da circa 10 anni produce anche macchine da caffè espresso professionali. Nel modello da noi ricevuto per questa recensione, a prima vista salta subito all'occhio la possente leva su un gruppo simile a quello San Marco, con dimensione del filtro da 54 mm e i due rubinetti laterali, rispettivamente uno per il vapore e l'altro per l'acqua. Il sistema a leva è inoltre supportato da una pompa per la preinfusione e tre controlli PID (Proporzionale Integrale Derivativo): uno per il gruppo erogatore, uno per la caldaia dell'acqua caffè ed un altro per la caldaia del vapore. Sbalorditiva è la velocità con cui la Vesuvius una volta accesa diventa pronta per l’utilizzo, solo 8 minuti per far arrivare la caldaia dell’acqua e vapore in temperatura, 15 minuti per il gruppo erogatore. Con questi tempi, la ACS si presta sicuramente ad essere ben fruibile in un ambiente domestico nel quale solitamente serve una macchina da accendere al momento dell’uso, senza doverla necessariamente tenere accesa tutto il giorno con conseguenti consumi elettrici. A tal riguardo, un’interessante peculiarità di questo modello è anche rappresentata dalla possibilità di poter tenere spente in modo indipendente e a piacimento la caldaia del vapore, dell'acqua caffè e la resistenza del gruppo. Inutile ad esempio accendere l’apparecchio facendo riscaldare sia la caldaia dell’acqua per il caffè che quella per il vapore se si ha solo intenzione di fare degli espressi e non dei cappuccini. Nel caso si abbia la necessità di montare del latte vi possiamo però dire che la potenza della lancia vapore è notevole e il vantaggio di avere una caldaia ad essa dedicata consente di regolare la pressione a piacimento rappresentando un grande punto di forza.
Per i più esigenti, la macchina è anche fornita di serie di un timer che permette di impostare indipendentemente e specificatamente per ogni giorno della settimana gli orari di accensione e spegnimento in modo semplice ed intuitivo. Utilizzando questa funzionalità è quindi possibile svegliarsi al mattino e trovare la macchina già calda e con le tazzine tiepide sulla griglia superiore.
Tra le prime cose che abbiamo voluto verificare non appena ricevuta questa Vesuvius Evo Leva, vi era l'eventuale flessione del pannello frontale quando si abbassa la leva. Voci sul web asserivano infatti che il pannello flettesse un po’ troppo. Dopo varie prove abbiamo invece constatato che il pannello frontale quando si fa scendere la leva ha sì una leggera flessione, ma nulla di troppo accentuato. Parlando con Paolo Cortese, nostro referente presso ACS, ci è stato detto che il pannello è stato adeguatamente rinforzato dopo le fasi di test.
Guardando la macchina anteriormente, sulla sinistra si nasconde un comodo vano di accesso alla tanica da 3 litri per l'acqua. La tanica può essere riempita anche mentre la l’apparecchio è in funzione, rendendola in questo modo molto versatile. Non molto comoda è invece la posizione dell'interruttore di accensione generale che, trovandosi proprio in prossimità della tanica, rischia di prendere acqua se non si presta la dovuta attenzione durante la fase di rabbocco. Sicuramente, l'uso di un imbuto rende il tutto più veloce e sicuro.
Imparare ad usare la ACS ha richiesto pochissimi giorni così come trovare i giusti parametri per estrarre caffè molto diversi tra loro, da tostature scure fino a tostature chiarissime di singole origini. Durante la fase di estrazione, l’acqua proveniente dalla caldaia e diretta verso il gruppo subisce un brusco abbassamento di temperatura; per questa ragione, il produttore raccomanda di impostare le temperature del gruppo e quella dell’acqua per il caffè con uno scarto di circa 8-9°C. Ciò significa, per esempio, regolare la temperatura del gruppo a 89°C e la temperatura dell’acqua a 98°C. In questo modo si potrà compensare l’abbassamento della temperatura dell’acqua nel momento in cui arriva nel gruppo erogatore. Dopo aver preso un minimo di conoscenza con la macchina, per estrarre tostature medio-chiare abbiamo trovato molto pratico intervenire unicamente sulla temperatura del gruppo per adattarla ai chicchi in uso, lasciando inalterata la temperatura dell’acqua. Così per esempio, abbiamo ottenuto ottimi risultati tenendo a 98°C la temperatura dell’acqua e a 91,5°C quella del gruppo, ma questi parametri chiaramente variano a seconda del caffè utilizzato.
Interessante è la possibilità della Vesuvius Evo Leva di essere collegata alla linea idrica, va però precisato che anche in quel caso, la preinfusione avviene sempre tramite la pompa. L’acqua proveniente dalla linea idrica infatti, non fa altro che riempire la tanica di cui abbiamo parlato in precedenza.
Per quanto riguarda il gruppo erogatore invece, una delle sue bellezze è che avendo un pistone che scorre all'interno di una “camicia” priva di solchi, permette di allungare notevolmente la vita delle guarnizioni dilatando così i tempi tra una manutenzione e l’altra. Al contrario, nella maggior parte degli altri gruppi, il pistone per poter permettere l'ingresso dell'acqua nella camera di preinfusione deve fisicamente essere portato al di sopra di un foro e quindi in quel punto avviene una maggiore usura delle guarnizioni del pistone. In questo caso viene invece utilizzata una camma per aprire il flusso dell’acqua.
Foto della camma che aziona la pompa
Cercando di descrivere in poche parole il funzionamento di questo sistema, possiamo quindi dire che abbassando la leva viene spinta la camma che a sua volta attiva la pompa per la preinfusione; quando poi sganciamo la leva lasciandola risalire, la camma disattiva la pompa e le due molle presenti nel gruppo spingono il pistone che si occupa di effettuare la vera e propria estrazione della bevanda. Non deve perciò preoccupare se, soprattutto in fase di riscaldamento del gruppo si riscontrano piccolissime perdite di acqua dalla doccetta, può rappresentare un leggero fastidio ma è una prerogativa di questo tipo di sistema definito “a camera aperta”.
La pressione di preinfusione è regolata di fabbrica ad 1,5 bar ma, agendo sulla vite del pressostato presente nella parte superiore all'interno della macchina è possibile modificarla a piacimento. In tutta sincerità, se non si devono estrarre tanti caffè di seguito, abbiamo trovato molto più pratico modificare la pressione di preinfusione “al volo” agendo direttamente sulla leva (trattenendola) ed osservando le variazioni di pressione dal manometro presente sul gruppo erogatore. Terminati i secondi di preinfusione bastava lasciare delicatamente la leva per far procedere la vera e propria fase di estrazione che raggiunge fino i 10 bar di pressione di picco. Ciononostante, la possibilità di regolare la pressione della pompa è sicuramente comoda.
Quello che ci ha negativamente colpito di questa pompa è la sua rumorosità, percepibile appunto durante la preinfusione. Avremmo preferito una pompa un po’ più silenziosa o magari meglio insonorizzata in quanto abbiamo misurato che raggiungesse i 66 dB di rumorosità. Altra cosa che ci ha lasciati perplessi è stato un incurvamento del telaio sulla base in quanto il corpo è sorretto da quattro piedini, due sul fondo e due frontalmente sotto la vaschetta raccogli gocce, ma quest’ultima è collegata al resto della macchina solo con delle semplici staffe che sono sottoposte ai ben 47 kg dell’unità e che si sono dunque piegate come è possibile vedere dalla foto di seguito.
ACS Vesuvius Evo Leva vista dal lato con l’incurvamento alla base
Abbiamo fatto presente quanto accaduto ad ACS la quale anch’essa non si aspettava un fenomeno del genere ma ci hanno rassicurati dicendoci che già verso la fine di quel lotto sono state apportate delle modifiche alle staffe responsabili della flessione.
Il vassoio raccogli gocce può essere collegato ad uno scarico in modo da non doverlo sfilare e svuotare mai, ha una buona dimensione ma avremmo gradito fosse presente un qualche sistema di blocco. Per rimuoverlo è infatti sufficiente tirarlo in avanti e, in una casa dove magari ci sono bambini, questa piccola mancanza potrebbe essere fastidiosa. La griglia avremmo invece preferito fosse stata una lastra piatta forata in modo da facilitare l’uso di una bilancia in quanto a volte i piedini non riescono a poggiare bene sulla sottile griglia e questo influisce sul funzionamento dell’apparecchio.
In genere comunque le sensazioni nell’utilizzo sono buone e durante le varie estrazioni fatte, la qualità dell’espresso si è rivelata davvero ottima. Le dimensioni del filtro da 54 mm concedono ampio margine di gioco tra dose e finezza del macinato senza però andare a sfavorire troppo la profondità del pannello di caffè come può succedere con filtri di diametro maggiore. Questa caratteristica torna sicuramente molto utile soprattutto se si utilizzano tostature chiare.
Provando a fare più estrazioni di seguito, abbiamo notato che la temperatura del gruppo resta incredibilmente stabile mentre invece, delle fluttuazioni si registrano sulla temperatura dell’acqua caffè. Giocando con i parametri dei PID, abbiamo trovato una configurazione che ci garantiva queste variazioni di temperature su 5 estrazioni campione come mostrato nella tabella seguente.
Tabella temperature su 5 estrazioni di fila
Le estrazioni sono state eseguite una di seguito all'altra nella classica sequenza di pulizia (a secco) del filtro, pesatura grani, macinatura, distribuzione e pressatura nel filtro. Facendo ulteriori misurazioni e test anche con altre impostazioni, abbiamo trovato che dopo aver fatto un’estrazione la temperatura dell'acqua si innalzava mediamente di 3°C e, il tempo necessario per farla tornare esattamente al valore iniziale è di circa 6 minuti. Va comunque sottolineato che, l'influenza sulla qualità dell'estrazione non risente molto di questo innalzamento di temperatura dell’acqua quanto magari ne risentirebbe se l'innalzamento di tale valore riguardasse il gruppo erogatore che invece, come già scritto, resta straordinariamente stabile.
Altri dettagli che invece non abbiamo particolarmente apprezzato sono ad esempio l'adesivo posto in basso a sinistra sul pannello frontale recante la scritta ACS il quale trasmette una sensazione di economicità che sicuramente non dona prestigio al marchio e si trova in un punto soggetto a schizzi che di conseguenza ne complica la pulizia. Inoltre, ci era erroneamente stato fornito il portafiltro senza fondo di un altro modello, motivo per il quale per agganciarlo al gruppo si poteva inserire di massimo un paio di centimetri (cosa che invece non accade con il portafiltro adeguato).
Generosa è infine la dotazione di accessori presente nella scatola: un pressino, un portafiltro con beccuccio singolo e filtro singolo, un portafiltro con doppio beccuccio e filtro doppio, un portafiltro senza fondo con filtro doppio, doppia testina vapore (una a 3 fori ed una a due fori), 2 tipi diversi di piedini, panno in microfibra professionale, spazzolino pulisci doccetta, alcune guarnizioni ed altri piccoli ricambi.
A nostro parere la pecca maggiore tra gli accessori è il pressino in dotazione che, seppure funzionale avremmo preferito non fosse stato in alluminio. Infatti, una volta pressato il pannello di caffè, è quasi impossibile ottenere una superficie completamente liscia dato che della polvere resta attaccata all’alluminio ed il diametro della base è di circa un millimetro più piccolo del filtro. Altra osservazione riguarda il display touch: è molto intuitivo e ben leggibile ma a volte capitava di riscontrare una minore sensibilità al tocco sul lato destro. ACS offre inoltre la possibilità di acquistare un set completo di manici e manopole in legno che sicuramente donano un aspetto complessivo più caldo; avremmo solo preferito che i manici di portafiltro e leva fossero uguali (come nella versione nera standard) e non diversi nella forma. Stesso vale per i piedini frontali diversi da quelli posteriori, probabilmente una questione di gusto personale.
La Vesuvius Evo Leva ha dunque dimostrato di essere una macchina molto versatile, abbastanza semplice da utilizzare anche da un barista non esperto ma che allo stesso tempo offre delle personalizzazioni di utilizzo capaci di soddisfare anche l’appassionato di specialty coffee più esigente. Viste le caratteristiche sulla carta molto promettenti quali i tempi di riscaldamento brevissimi, PID indipendenti per il gruppo e le due caldaie, pompa per la preinfusione configurabile, poca manutenzione necessaria e la precisa regolazione delle temperature, le aspettative erano alte e dalla nostra esperienza non possiamo che confermare la loro veridicità. Alcuni aspetti quali il display touch non sensibile in modo uniforme, la pompa un po’ rumorosa e complicazioni riguardo i materiali hanno tuttavia influenzato la spensieratezza nell’uso di un prodotto pensato per durare diversi anni. Quello realizzato da ACS è perciò un prodotto che adempie tutte le sue promesse a livello tecnico ma che va ancora affinato dal punto di vista della cura al dettaglio e l’esperienza d’uso. Tutto considerato il suo utilizzo è stato di nostro piacimento e il suo prezzo elevato ma al contempo accattivante per tutte le funzionalità che offre la colloca sicuramente fra una delle macchine più appetibili sul mercato nel 2021.
Estrazione con il portafiltro senza fondo e una pressione di picco tra 9 e 10 bar
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